LA STORIA

Dopo la costituzione del primo Laboratorio Psicoanalitico, vista la positiva risposta riscontrata e riconosciuto il valore scientifico e professionale dell’esperienza collettiva, altri terapeuti si sono liberamente associati e hanno dato vita ad altri Laboratori Psicoanalitici^®. Il numero sempre più elevato di terapeuti che operano e di pazienti che accedono a tali luoghi ha fatto nascere una nuova esigenza, la creazione nel 1999 di un’associazione denominata A.L.P. eS..

Alle origini dell’A.L.P. eS. e dei Laboratori Psicoanalitici vi sono le stesse idee che portarono alla fondazione nel 1972 de “Lo Spazio” e che costituirono un tentativo di dare una risposta alle numerose richieste che una parte della società di quegli anni poneva alla Psicoanalisi. In particolare i movimenti giovanili dell’epoca, contestavano alla Psicoanalisi di essere una scienza reazionaria, poco attenta ai problemi della società in tutte le sue sfaccettature, e riservata a classi sociali agiate per via dei costi elevati delle sedute.
Il prof. Paolo Perrotti, psicoanalista didatta della SPI, attento alle trasformazioni sociali, convinto della necessità di affinare un ascolto dei bisogni profondi di quella parte della società che premeva per farsi sentire, fonda nel 1972 “Lo Spazio Psicoanalitico”, con l’intento di diffondere la Psicoanalisi nel sociale, di creare un luogo di ricerca in cui far coesistere il rigore scientifico con la creatività e la libertà intellettuale.

L’intento scientifico di diffondere correttamente la cultura psicoanalitica si è andato consolidando sempre di più nel tempo, fino a costituire nel 1990 un Polo Clinico, il primo Laboratorio Psicoanalitico^®, “allo scopo di diffondere la ricerca e l’attività clinica, lo studio e l’applicazione della ,psicoanalisi, con l’obiettivo di rivolgersi a strati più vasti della popolazione, e di creare un rapporto più stretto tra la Psicoanalisi e la Realtà Sociale urbana, sia attraverso la comprensione dell’individuo e della società, sia mediante lo strumento clinico per la prevenzione e la cura del disturbo psichico” (Paolo Perrotti).

E’ quindi da un clima scientifico, culturale e affettivo che sono nati la motivazione e lo slancio per realizzare sul terreno clinico l’iniziativa tesa a “favorire lo scambio tra il bisogno sociale di strumenti scientifici capaci di contenere e combattere il disagio psichico, e le possibilità di studio e ricerca che ne derivano”.